Negli anni duemila il progressivo estendersi della rete e della nuova arena digitale, caratterizzata dalla diffusione dei Social Network, comporta una ridefinizione anche dei tradizionali strumenti della comunicazione politico-elettorale: gli spot e i manifesti.
Video social
Al posto degli spot realizzati per la trasmissione sulle emittenti televisive iniziano ad essere realizzati video pensati appositamente per la rete, non più costretti nei formati brevi da 15 o 30 secondi e che non comportano costi per la loro trasmissione. I video prodotti di conseguenza aumentano, così come i loro formati, non altrettanto la loro qualità, anche perché per la loro realizzazione vengono destinate risorse contenute. Nei casi più fortunati si supplisce con l’originalità, la spontaneità e l’ironia.
Caratteriatica distintiva dei video-social è che, a differenza degli spot politici, non sono pensati e non prevedono la diffusione a pagamento.
I formati prevalenti, solitamente molto semplici ed elementari, sono i video di eventi e iniziative elettorali, spesso trasmessi in streaming, diari e cronache elettorali, discorsi e appelli dei candidati, sovente autorealizzati dagli stessi politici e candidati nella forma del selfi. Loro tratti accomunanti sono l’immediatezza, la spontaneità, lo scavalcamento di qualsisi barriera o mediazione, al fine di instaurare un dialogo e un contatto diretto con gli elettori che, come nella logica dei Social Network, sono chiamati a intervenie, commentare, ri-postare i materiali.
In alcuni casi si trovano filmati più elaborati, basati su montaggi e con una sebbene minima regia. Molto più rari invece il ricorso alla fiction e ad attori per realizzare storie e schetck più elaborati.
Un particolare tipo di video social sono quelli realizzati non più dai partiti o dai candidati, ma da utenti della rete, diffusi tramite la condivisione virale. Si tratta di forma nuova, che in alcuni casi ha dimostrato la capacità acquisire grande popolarità e diventare un fenomeno di costume, influenzando l’informazione ufficiele e il dibattito elettorale. Rientrano in questa tipologia sia i video realizzati da gruppi di satira e autori noti e già popolari in rete, in alcuni casi veri e prorpi spot o corti, caratterizzati da un notevole livello creativo e qualitativo; sia quelli realizzati dai semplici militanti o utenti della rete, molto più elementari e semplici, ma non per questo meno popolari o efficaci. Tratti caratteristici di entrambe queste due categorie sono solitamente l’ironia, la satira, la parodia, sovente accompagnate da toni critici e di forte attacco.
Webcard
Altra forma di adattamento della comunicazione politico-elettorale al nuovo ambiente digitale sono le webcard, eredi dirette dei vecchi manifesti.
Per webcard si intendono annunci grafici, basati su una esclusiva o prevalente componente visiva.
Anche per le webcard esistono diverse tipologie. Le principali sono: le webcard di programma, con i più importanti punti politico-programmatici; tematiche, dedicate a specifici argomenti; di agenda, con gli appuntamenti elettorali; negative di attacco agli avversari, meme.
Come anche per i video social si tratta di un formato in continua evoluzione e adattamento.